Pubblicazioni

Il vaso di Pandora

Guida per familiari, amici, insegnanti e pazienti con Disturbi del Comportamento Alimentare

Il libro non è in vendita nelle librerie e può essere richiesto nel sito tramite contributo volontario alla associazione se sei interessato scrivi a associazionemifidoditeonlus@gmail.com

Questo libro nasce dagli incontri con genitori e familiari di pazienti DCA presso la struttura Palazzo Francisci di Todi, residenza per la cura e la riabilitazione dei disordini alimentari. Gli incontri nati per sostenere i genitori, si sono progressivamente trasformati nel sostenere temi legati alla genitorialità, al dolore, alla sofferenza che abita il mondo interiore di questi pazienti.
Le tante voci che contribuiscono alla realizzazione del libro rappresentano la coralità degli intenti e dei percorsi di cura della
residenza Palazzo Francisci. Ogni malattia richiede una spiegazione, interroga in profondo, si inserisce nella vita del paziente e della sua famiglia, modificandone gli equilibri e creandone di nuovi, entrando così a far parte della storia di quelle esistenze.“Molte persone condividono la stessa malattia, ma la storia di ciascuno, il modo in cui quella malattia entra nella propria esistenza, è per ciascuno unico ed irripetibile.Questo è il motivo fondamentale per cui la terapia deve tener conto di questa variabilità ed essere adattata caso per caso, per cui anche il medico contribuisce, nella misura in cui ascolta ed è attento al dispiegarsi della vicenda esistenziale del proprio paziente, a scrivere insieme a lui la sua storia. L’idea è che la speranza non è semplicemente un premio di consolazione per le disgrazie necessarie della vita degli individui e della storia; la speranza è piuttosto uno sforzo per vedere come le cose stanno in movimento, come si evolvono, quindi la nostra mente non è simile a uno specchio che riflette una realtà ferma, la nostra mente è piuttosto qualche cosa che si inserisce nel mondo della speranza. Il principio della speranza è ciò che orienta gli incontri rivolti ai familiari di pazienti con Disturbo del Comportamento Alimentare, il progetto “ Il vaso di Pandora”, prende appunto il suo nome dal mito che richiama alla speranza. Come ricorda il mito Esiodeo, il vaso donato dagli dei era chiuso con un coperchio impedendo al suo contenuto di uscire fuori, Pandora arrivata sulla Terra, lo aprì e tutti i mali si riversarono sull’umanità, soltanto la speranza, che era in fondo, non potè scappare. Paradossalmente la speranza, non riguarda tanto il futuro quanto il presente, nel senso che ogni istante può diventare significativo, noi dobbiamo imparare a vivere ogni momento come se fosse eterno: “Cogli l’eternità nell’istante” è un principio fondamentale. Naturalmente per eternità non si intende un tempo lungo, gonfiato oltre ogni dimensione finita, per eternità si intende la pienezza dell’esistere, l’eternità riguarda quei momenti d’essere in cui a me sembra di scoprire il senso delle cose, e questo senso delle cose io lo scopro andando al di là dell’oscurità dell’attimo stesso. La nostra coscienza del presente, che a noi sembra così cristallina, così trasparente, è in realtà opaca, e quindi il presente in effetti è oscuro,usando un proverbio cinese: “Alla base del faro non c’è luce”. Questo significa, allora, che noi non dobbiamo proiettarci nel futuro in quanto tale, ma illuminare, attraverso la conoscenza e attraverso la conoscenza della speranza, quello che è il centro del nostro essere, cioè dobbiamo buttare luce, dare senso a ogni momento della nostra vita, specialmente dobbiamo trovare, ricercare la forza per illuminare gli angoli in ombra della nostra esistenza, anche quelli più dolorosi.


Cuori invisibili

Obesità e disturbo da alimentazioone incontrollata in età evolutiva

a cura di Laura Dalla Ragione e Simone Pampanelli, Il Pensiero Scientifico Editore, 2020

Ci sono adolescenti e bambini che nessuno vede. Pur essendo ingombranti, pur abitando il mondo con corpi pesanti. I loro cuori sono invisibili, nascosti da un corpo che diventa una prigione. La diffusione dell’obesità in età evolutiva è in forte aumento in tutto il mondo occidentale e in Italia ha raggiunto proporzioni epidemiche. Siamo il primo Paese in Europa per obesità infantile, abbiamo superato i numeri della Spagna e della Grecia, e in alcune regioni italiane la percentuale dell’obesità e del sovrappeso in età evolutiva raggiunge il 35%. Come è potuto accadere nel Paese della dieta mediterranea? Dal 2010 il Centro DAI della USL1 di Città della Pieve, struttura pubblica interamente dedicata al trattamento dei disturbi dell’alimentazione e dell’obesità, ha costruito percorsi di cura specializzati, basati su una metodica arricchita da esperienze, successi e problematiche aperte, per far fronte a una patologia che molto spesso è l’espressione di un disagio più profondo; nello stesso tempo ha messo in campo strategie di prevenzione decisive per il futuro delle nuove generazioni. Il testo porta in luce questo patrimonio di competenze, rivolgendosi agli addetti ai lavori, ai pediatri, ai genitori, agli insegnanti, al mondo dello sport e a tutti coloro che intercettano e vogliono davvero “vedere” questi cuori invisibili.

 


Le mani in pasta 

Riconoscere e curare il Disturbo selettivo dell’alimentazione in infanzia e prima adolescenza

“Le mani in pasta”, a cura di Laura Dalla Ragione, Paola Antonelli, Il Pensiero Scientifico Editore, 2018.

Come si possono riconoscere le diverse espressioni delle patologie legate al comportamento alimentare? E come intervenire per aiutare i bambini, e le loro famiglie, nella difficile ricostruzione di un rapporto sereno con il cibo?Un testo rivolto a educatori, pediatri e operatori della salute, per rispondere a queste domande, prestando una particolare attenzione al Disturbo selettivo dell’alimentazione e alle sue connessioni con eventi di vita traumatici e con l’autismo. Le trame della cura educativa si intrecciano tra le storie di mamme e papà, di bambini e bambine, dei loro insegnati e degli operatori che li seguono. Il titolo del libro, derivante da un omonimo progetto (sviluppato nell’Ambulatorio per i Disturbi del Comportamento Alimentare di Umbertide) si riferisce a un trattamento in cui si usa il cibo come mediatore di relazione: madri, padri, bambini giocano con i terapeuti, in gruppo, mettendo le mani in pasta per rinnovare relazioni che la patologia del cibo ha interrotto.

“Questo libro nasce da un’osservazione partecipante sull’interiorizzazione dei modelli e degli imperativi alimentari nell’infanzia e nella prima adolescenza. Si tratta di un lavoro importante, tanto più prezioso in un contesto, come quello contemporaneo, in cui il rapporto con il cibo diventa il grande traduttore di codici, il significant flottant di un’inquietudine epidermica che ha nella tavola la sua scena primaria.”  Dalla prefazione di Marino Niola


Prigionieri del cibo

Riconoscere e curare il disturbo da alimentazione incontrollata

“Prigionieri del cibo” a cura di Laura Dalla Ragione, Simone Pampanelli, Il Pensiero Scientifico Editore, 2016.

Il libro nasce con l’obiettivo di dare voce a tutte le persone che soffrono di un disordine alimentare in gran parte ancora sconosciuto: il Disturbo da Alimentazione Incontrollata (Binge Eating Disorder). Recentemente il DAI ha ricevuto un posto nel DSM V e dunque è diventato più facile individuarlo e riconoscerlo. Il volume presenta il lavoro innovativo del Centro DAI di Città della Pieve, prima struttura pubblica interamente dedicata al trattamento di questo disturbo, dove il tema dell’identità corporea del paziente viene affrontato con un approccio globale.

 

 

 


L’anima ha bisogno di un luogo 

 

“L’anima ha bisogno di un luogo”, di Laura dalla Ragione e Simonetta Marucci. Edizioni Tecniche Nuove, 2007, 2016 seconda ed.

“Un libro sui disturbi del comportamento alimentare, sulla loro complessa origine e sui modi per “venirne fuori”. Scritto da una autorevole esponente della più aggiornata “medicina integrata” e da una psichiatra che nella rete dei servizi pubblici ha saputo creare, con idee nuove e un notevole successo, una residenza aperta a chi di tali disturbi è divenuto prigioniero, uno spazio condiviso di brevi permanenze per avviare insieme, integrando le più diverse procedure, la ricostruzione della personale autonomia di ciascuno.” Dalla prefazione di Tullio Seppilli
Questo libro nasce dalla passione scientifica e umana condivisa di un gruppo di lavoro, quello del “Centro Disturbi del Comportamento Alimentare Palazzo Francisci” della ASL 2 Umbria di Todi, che quotidianamente affronta una battaglia a trecentosessanta gradi contro disturbi insidiosi e devastanti come l’anoressia e la bulimia, che interessano ormai milioni di giovani nel mondo.
Le tecniche di medicina integrata (meditazione, agopuntura, omotossicologia, auricoloterapia) utilizzate presso il Centro si affiancano a quelle della medicina tradizionale, attraverso percorsi terapeutici sottoposti a verifica continua, che applicano metodologie condivise dalla comunità scientifica internazionale.
Questo libro, tuttavia, offre anche una speranza: che la guarigione, intesa come cambiamento, sia possibile oggi grazie a un lavoro dedicato, in équipe, in cui le varie competenze si incontrano e compongono, come in un mosaico, un approccio concentrico al disturbo.


Il segno come sintomo 

Dal corpo significante al significato del corpo

“Il segno come sintomo” di Francesca Pierotti, Ali&no Editrice, 2013.

Il corpo parla, racconta, spesso grida…
E non lo fa solo attraverso la comunicazione non verbale, ma spogliandosi di tutto, anche di sè stesso.
Il corpo che comunica cercando di scomparire, non mostrandosi e rivelando tutta la sua inadeguatezza mascherandosi di vuoto. Il dolore ha voce troppo flebile per gridare, ma una determinazione troppo rumorosa per non esprimersi e farsi sentire, come un tamburo assordante.
Il segno come sintomo è la testimonianza di come nei disturbi del comportamento alimentare, ma anche in altre forme di disagio, l’anima grida la sua vera essenza e manifesta la sua potenza nel corpo che diviene uno strumento, un foglio su cui scrivere la verità del proprio essere. Occorre, quindi, partire proprio da quei segni, seppur in apparenza banali, prendersi cura di loro, per riuscire ad accarezzare rialzare quell’anima ferita e dare dignità al dolore. La malattia altro non è che una deviazione dall’autenticità del proprio essere.
Allentare i nodi della propria biografia, ritrovarsi e accogliere la verità che si nasconde nel sintomo, finalmente respirare…

Per ricevere il libro senza costi di spedizione cliccare il link di seguito:

http://www.alienoeditrice.net/index.php?route=product/product&path=77&product_id=296


L’inganno dello specchio 

Immagine corporea e disturbi del comportamento alimentare in adolescenza

“L’inganno dello specchio”, a cura di Laura Dalla Ragione, Sabrina Mencarelli, Franco Angeli Editore, 2012.

Una riflessione sul rapporto tra corpo e cultura, sul significato che viene incarnato dal corpo,
attraverso il quale ognuno di noi entra in contatto con il mondo che vive. Un libro pensato per chi si
occupa della terapia dei Disturbi Alimentari, ma al tempo stesso per tutti coloro che
quotidianamente sentono il bisogno e la curiosità di capire se stessi.
Cosa accade a quei milioni di adolescenti che non riescono a riconoscersi nella loro immagine allo
specchio? Da dove nasce l’insoddisfazione corporea che colpisce persone di tutte le età e
provenienze culturali? Come recuperare un rapporto autentico con quei corpi riflessi, vissuti sempre
come troppo grassi e imperfetti?
L’attuale clima culturale, caratterizzato dall’imperativo dell’essere belli e magri, ha fatto sì che i
corpi richiedano attenzioni costanti, quasi ossessive; sono diventati non solo il veicolo e il luogo che
ci permette di vivere, ma sempre di più un prodotto personale continuamente da migliorare,
levigare, nella paura che senza la perfezione del corpo non saremo accettati e amati. È così che è
aumentato il ricorso alla chirurgia estetica a tutte le età, particolarmente in quella giovanile e
adolescenziale. Eppure lo sguardo dell’altro ci espone sempre all’incertezza e continuamente
dobbiamo fare i conti con l’immagine di noi stessi che tale sguardo ci restituisce.
Questo libro porta a riflettere sul rapporto tra natura e cultura, su come le terapie che utilizzano il
lavoro sullo schema corporeo (come la terapia dello Specchio e la Video-Confrontation) possano
restituire senso e significato a queste identità corporee lacerate, specchi in frantumi che hanno perso
realtà e consistenza. Il testo si rivolge a chi si occupa della terapia dei disturbi alimentari, ma al
tempo stesso offre importanti spunti di riflessione a quanti – genitori, insegnanti, educatori –
quotidianamente si confrontano con il disagio di adolescenti che vivono il loro corpo come una
dolorosa prigione.


Il cuscino di Viola 

Dal corpo nemico al corpo consapevole

“Il cuscino di Viola”, Paola Bianchini e Laura Dalla Ragione, Editore Diabasis, 2010. Nuova edizione Febbraio 2021

Questo libro nasce da un incontro. Incontro di saperi, scienze della natura e scienze dell’uomo, in un dialogo continuo, per fare uscire dall’ombra volti e  persone, nel  loro indistricabile intreccio di esperienza e malattia, biografia e sofferenza.
E’ l’incontro tra  filosofia  e  psichiatria all’interno di un’ esperienza appassionante quale quella di Palazzo Francisci a Todi, Centro pubblico italiano completamente dedicato alla cura dei Disturbi del Comportamento Alimentare. Dove un piccolo esercito di persone (sono sempre quelle che fanno la differenza) affronta quotidianamente una battaglia contro un disturbo che riguarda ormai milioni di giovani nel mondo.
I casi clinici e le testimonianze del libro si riferiscono a ragazzi e ragazze che hanno vissuto a Palazzo Francisci, un’esperienza di cura ma anche una esperienza di vita, che crediamo  non possano e non debbano  mai essere disgiunte.
Il libro è intessuto di esperienze cliniche, spesso dolorose, a testimoniare che ogni osservazione  anche la più teorica si nutre e parte  da uno sguardo attento e partecipato, unica vera garanzia di comprensione scientifica.
E’ la testimonianza di un’idea di cura che usa la parola, l’amore, il coraggio, la paura, le domande, come strumenti di guarigione.
Ci piacerebbe pensare che anche per altre patologie si potessero creare spazi di cura e di vita come quello che abbiamo sperimentato a Todi, e che ha cambiato la vita delle nostre pazienti, dei loro familiari ma anche inevitabilmente le nostre convinzioni e le nostre sicurezze.
Il loro congedarsi dalla vita, il ritirarsi in una stanza può contenere un potenziale critico e rappresentare l’ingresso in una dimensione utopica, in cui il mondo potrebbe essere diverso da come è.
La distillazione di essenze, (come diventa il loro corpo) di forme apparentemente astratte da un mondo che si vuole fuggire, può essere visto come il tentativo di andare al di là di uno stato divenuto intollerabile. La segregazione è volontà di potenza, un volere-al-di-là-di-sé, che fagocita continuamente vita, andandole bramosamente incontro, per poi allontanarsene. L’affollata moltitudine di riti a cui questi pazienti si sottopongono, è il risultato del loro avvicinarsi alle cose, agli affetti, al mondo, per poi prenderne congedo. Tuttavia il congedo ottenuto, non ha l’effetto sperato: la sintesi superiore non ha ricostruito l’intero sperato, ma al contrario, ha rimandato potenziandola una mancanza di sé e del mondo. Una nostalgia della vita che nel suo allontanamento non ha lasciato spazio per crescere.
Nella dimensione di ricerca di uno spazio di cura che accolga questo dolore e questa nostalgia, è nato questo libro. Dare delle ragioni forti per ritornare alla vita: poiché chi possiede un perché sa combattere contro ogni come.


Giganti d’argilla 

I disturbi alimentari maschili

“Giganti d’argilla”, di Laura Dalla Ragione e Marta Scoppetta, Il Pensiero Scientifico Editore, 2009.

I disturbi del comportamento alimentare si stanno gradualmente allontanando dall’essere un disturbo di genere e sempre più spesso si configurano come un problema di identità. In questo caso maschile. Laura Dalla Ragione e Marta Scoppetta spiegano perché, improvvisamente, gli uomini non sono più immuni da questi disturbi: da quelli “classici”, come anoressia, bulimia e disturbi da abbuffata compulsiva, a quelli “nuovi”, come l’ortoressia e la bigoressia, più specifici del genere maschile e che vedono in una certa cultura del benessere, dello sport e del mondo delle palestre i focolai a cui si ispira l’espressione di forme più moderne di disagio. Intercalate nel testo ci sono le voci, le lettere, le testimonianze dei ragazzi, dei figli, delle loro madri, delle loro mogli, perché la sofferenza di ogni persona si iscrive dentro la sua biografia e in quella della sua famiglia ed è solo lungo un processo di cura che comprenda la conoscenza di Sé e della propria storia che i pazienti possono rinunciare alla loro malattia per trovare un nuovo modo di “abitare” il mondo e il corpo.


La casa delle bambine che non mangiano 

“La casa delle bambine che non mangiano”, di Laura Dalla Ragione, Il Pensiero Scientifico Editore, 2005.

Un excursus sui disturbi del comportamento alimentare (DCA), primo fenomeno di malattia globalizzata, che si espande a macchia d’olio in concomitanza al diffondersi di modelli, stili di vita, cultura del corpo e costituisce un’emergenza sanitaria la cui diffusione ha una rapidità ed una rilevanza pari a una vera e propria epidemia sociale.
Il libro mette a fuoco alcuni grandi problemi connessi con l’incremento e le mutazioni di tali disturbi, che negli ultimi anni hanno dato vita a forme nuove e complesse come la bulimia multicompulsiva, il disturbo da abbuffata compulsiva, l’ortoressia, i disturbi non altrimenti specificati e le condotte ad essi associate come autolesionismo, tossicomanie, disturbi della condotta, disturbi di personalità, raccontando soprattutto l’esperienza di “Palazzo Francisci” di Todi, uno spazio di cura alternativo all’ospedale e prima struttura pubblica italiana dedicata al trattamento dei DCA in età pediatrica ed evolutiva.

 


Solitudini Imperfette 

 

“Solitudini imperfette” a cura di Laura Dalla Ragione e Lucia Giombini.

Il libro non è in vendita nelle librerie e può essere richiesto scrivendo a info@mifidodite.it

Questa pubblicazione presenta i risultati del Progetto nazionale “Le buone pratiche di cura e la Prevenzione sociale dei Disturbi del Comportamento Alimentare” promosso dal Ministero della Salute e della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Gioventù nell’ambito del protocollo di intesa “Guadagnare Salute”.

Rappresenta un’importante occasione di studio e di azione propositiva mirata al complessivo miglioramento della rete assistenziale in modo da stimolare interventi in grado di soddisfare la domanda di salute dei cittadini, in termini di appropriatezza degli interventi e di accessibilità alla diagnosi e alle cure, con una risposta adeguata, efficace ed omogenea per i pazienti di tutto il territorio nazionale.